26 Febbraio 2023
Eccomi qui grata ed onorata per avere il privilegio di scrivere questo reportage della mia prima vera maratona della vita.
Per i miei 50 anni mi ero posta alcuni obiettivi e regali sportivi tra cui un triathlon che ho fatto e portato a termine con tantissima fatica, e la tanto sognata e desiderata maratona.
Ci avevo già provato due volte seriamente a correrla , una ero addirittura già alla partenza ma dopo solo pochi km mi sono dovuta per forza ritirare per un brutto infortunio, e mi ha lasciato quella sensazione di un non compiuto e prima o poi mi ero messa nella testa di avere una rivincita perché ci avevo messo grande impegno e tanta costanza negli, allenamenti .
Pertanto è rimasto lì nel cassetto questo sogno, sogno coccolato, amato, desiderato a tal punto che immaginavo e facevo addirittura le prove per come avrei oltre passato quell’agognato traguardo, era un desiderio così forte, così talmente sfidante che a volte ero arrabbiata con lui ; era grande lo sforzo che esigevo e pretendevo dal mio corpo, erano tanti i dubbi , mettevo in discussione il fatto di non esaudirlo, di non riuscire ad arrivare a concluderla ancora una volta , sono molto severa con me stessa , costantemente in lotta contro i miei limiti , ma era arrivato il momento di acchiapparlo quel desiderio farlo uscire piano piano dal cassetto e farlo mio ed assaporarlo.
Non so da dove cominciare ho ancora un subbuglio di emozioni ed adrenalina accumulata nel corpo, che prima di scrivere ci ho messo un po’di tempo….
Iniziamo l’avventura come una perfetta gita in compagnia con il ritrovo del gruppo al sabato pomeriggio, si legge nei nostri volti l’entusiasmo e il piacere di condividere un weekend insieme, dove forse un po’ in quel momento ci si dimentica che l’indomani si deve gareggiare, e così via ci si lascia alle spalle una soleggiata Sesto San Giovanni e si parte in quel di Salsomaggiore città che ci accoglie con un cielo di nuvole e aria freschina, ma ancor più aria fresca nelle nostre camere d’albergo!
Si entra piano piano in mood gara con la presa pettorali e pacco gara, ma ci sta bene anche una coccola per scaldarci con una buona e sana merenda e poi un giretto per visitare la città, scattarci giustamente selfie , foto di gruppo e un po’ di shopping.
Ora una deliziosa e troppo sana cenetta ci aspetta, poco gustosa e per nulla golosa, soltanto un dolce non ci dispiace e qui in sala un gran freddo infastidice ! E cosi si cena in giubbotti e manicotti ….
Ma non ci si scoraggia si inizia ad avere l’adrenalina, ci si scambia consigli su come vestirsi l’indomani visto che il tempo non ci dà molte speranze di sereno, ognuno ha un’idea diversa dall’altro e qui iniziano i miei dubbi su che abbigliamento avere, se avrò freddo, se ho gli integratori giusti, se sono troppo coperta…e di chi me lo ha fato fare, ma non potevo iscrivermi alla 21 o alla 30??
E così le previsioni ci hanno azzeccato in tutto, la giornata inizia con vento freddo e pioggia che non ci abbandona per tutto il tragitto.
Siamo alla partenza incappucciati , chi nei sacchi della spazzatura , chi nei k-way altri in pantaloncini e canotta, ci si cerca in mezzo alla folla, ci si guarda negli occhi , si cercano incoraggiamenti anche solo per una stretta alla spalla o uno sguardo, ci si unisce per una foto di gruppo, scambio di incoraggiamenti con gli occhi, dò un bacio al mio super supporter -fidanzato che mi dice e ci vedremo al traguardo dei 42 …
Ed eccolo lo sparo della partenza si parte in gruppo e inizio a macinare i primi 8-9 km in compagnia di Pier, Daniele e Susan ,poi continuo il mio percorso con la maggior parte di tratti in solitudine devo dal nulla spunta Paolo (mio supporter) che mi fa il tifo e mi incoraggia a non mollare , bella l’atmosfera in alcuni punti di entrata nelle città che ci accolgono con le opere di Verdi e poi tantissima strade desolate in aperta campagna con intorno il nulla se non un fortissimo vento contro.
Io mi sentivo bene non sentivo freddo , vedevo solo me stessa dal di fuori che corre e non faceva fatica, vede solo il traguardo come se il corpo autonomamente volesse trascinarmi e catapultarmi in cima al mondo della maratona.
E così arrivo al 35° km e mi dico: devi resistere dai solo 7 km ed è fatta, accendo un po’ di musica per distrarmi un po’ ed “alleviare” la fatica ma al 40° km la spengo, ho il desiderio di ascoltarmi , ascoltare l’atmosfera di quel traguardo e così me li divoro quei metri sotto i miei piedi, me li assaporo tutti , ed eccola lì la passerella finale, c’è poca gente che ci accoglie ma c’è la persona più importante per me , colui al quale ho fatto la promessa che la maratona l’avrei corsa in sua presenza …ed ecco scavalcare il traguardo fermarmi e stringere quella fantastica medaglia tra le mani, stringere Paolo e dirgli mille volte grazie per aver creduto in me e avermi incoraggiata a farla .
La grande emozione poi è esplosa dopo, con un pianto liberatorio per la felicità e la gratitudine di essere riuscita a realizzare questo impegno preso con me stessa che non ho tradito.
Da ricordare sempre nel cuore e nell’anima questa prima esperienza, resa ancora più bella e ricca perché condivisa con il gruppo, che è stato un impagabile valore aggiunto.
Ora pensiamo alla prossima….io ci sono!
Tiziana